Chi era Edgardo Mannucci


Nasce a Fabriano (AN) il 14 giugno 1904 da Giuseppe Maria Mannucci e Giovanna Perfetti. Fin da bambino si esercita alla lavorazione del marmo, aiutando il padre nel suo laboratorio di artigiano marmista.

Terminate le scuole elementari, frequenta a Matelica, non lontano da Fabriano, una scuola professionale per la lavorazione del cemento. Qualche anno dopo, conclusa la scuola, parte per il servizio militare.

Tornato a Fabriano, nel 1927, lascia ventitreenne la famiglia e, spinto dal desiderio di conoscere cose nuove, si trasferisce a Roma, dove, per vivere, lavora inizialmente come muratore, stuccatore, manovale e aiutante dello scultore Zaccagnini. Va ad abitare quindi per alcuni anni nello studio dello scultore Quirino Ruggeri, del quale diventa allievo, e che costituisce un punto di riferimento diretto per il suo lavoro, soprattutto per l'interesse che Ruggeri ha per il primitivismo plastico.

Contemporaneamente frequenta il Museo Artistico Industriale, l'allora scuola superiore sperimentale, poi divenuta il Liceo Artistico Mannucci, dove insegnano Roberto Papini storia dell'arte, Prini scultura, Aschieri architettura, Ferrazzi pittura, Michelucci prospettiva, Oppo, Giulio Rosso, Luigi Bartolini ed altri. Un anno dopo essersi iscritto al Museo Artistico, frequenta a Roma, ma solo per pochi mesi, l'Accademia di Belle Arti. Ancora attraverso Ruggeri conosce Arturo Martini, Cardarelli, Longhi, Bartoli, Socrate, Cecchi e altri esponenti della cultura artistica e letteraria.

Altri contatti con il mondo artistico romano sono, nel 1927, con Cagli, e l'ambiente della Galleria della Cometa. Con Cagli in particolare stringe una solida amicizia. Insieme costituiscono il gruppo "Gli Orientalisti" che si ispira all'Oriente. Il gruppo fa capo al Caff Castellino a Piazza Venezia, dove si ritrovano Libero de Libero, Afro e Mirko Basaldella, Sclavi, Ravasenga e altri. Terminato il Museo Artistico, nel 1930 lascia lo studio Ruggeri e si trasferisce in via Flaminia, dove divide il nuovo studio prima con il romano Enrico Castelli e poi, per due anni, con Gentilini.

Lavora ancora in modo tradizionale e analitico, ma nasce qui una sua prima reazione, e, con questa, la necessità di ricercare forme nuove. Nel 1931 espone per la prima volta al Circolo "Gentile" a Fabriano.

Partecipa quindi a collettive come la Quadriennale romana, diverse mostre sindacali interprovinciali delle Marche, e al premio Latina. Durante gli anni trenta collabora ad allestimenti di ambienti: alla "Mostra del Tessile" nel '36, alla "Mostra del Dopolavoro" nel '38 a alla "Mostra del Minerale" nel '39. In quest'ultima collabora con Enrico Prampolini. Gi frequenta negli stessi anni, la casa di Balla, a Roma, attraverso il quale ha rapporti con altri artisti futuristi. Del Futurismo condivide in particolare l'interesse per il tema della velocità, parecchi anni po tardi, quello dell'energia della materia.

Nello studio di Prini conosce Marinetti. Nel 1937 apre un nuovo studio in via Margutta. Qui ospiterà dopo la guerra per qualche tempo Burri, Uncini, Trubbiani, Angeli, Tolve e altri giovani artisti, e, brevemente, lo stesso Rauschenberg. Nel 1938 sposa Altea Minelli.

Nello stesso anno gli viene assegnata la cattedra di ornato modellato al Liceo Artistico di Roma, la occupa fino al 1940, quando parte per la Campagna in Albania. Partecipa all'attacco alla Grecia e poi allo sbarco a Creta. A Creta l'8 settembre 1943 fatto prigioniero. Imbarcato per Atene, la sua nave, "Sinfra", affondata, ed recuperato in mare insieme ad altri. Dai tedeschi sbarcato al molo cretese di Suda. Nel 1944 torna in Italia.

Riprende il lavoro realizzando alcuni ritratti, fra i quali uno della moglie e uno della figlia. Sente tuttavia che queste forme non esprimono pi le esigenze stetiche dell'uomo contemporaneo, completamente cambiato dopo Hiroshima. Lavora alle prime opere geometriche in gesso. Nello studio di Fazzini conosce Alberto Burri, del quale diventa subito amico. Riprende l'insegnamento al Liceo Artistico di Roma, dove dal 1946 al 1962. Lavora assiduamente. Abbandona il gesso per agire direttamente sul metallo. Nel 1950-51, tra i primi a saldare direttamente, prima con lo stagno, e pi tardi con il gas. E' vicino al gruppo "Origine" formato da Ballocco, Burri, Capogrossi, Colla. Conosce Ren Clair. Per vivere assume commissioni di statue per diversi films, come "I Miserabili", "Elena di Troia", "Fabiola", "Quo Vadis?", "Le Bellezze del Diavolo", "Gli ultimi giorni di Pompei", "Cristo Proibito", ed altri.

Nel 1956 organizza la sala omaggio a Quirino Ruggeri alla Biennale di Venezia. Nel 1962 trasferito all'Istituto d'Arte di Urbino e pochi mesi dopo preside dell'Istituto d'Arte di Cagli, quindi di Fano e Ancona. Continua il suo lavoro di ricerca. Dal 1965 al 1973 fa parte della Commissione per il collocamento delle opere alla Quadriennale romana.

E' stato presidente di diversi premi di pittura come il Termoli, Altri, G.B. Salvi, Sassoferrato. Nel 1966 riceve dal Presidente della Repubblica, la medaglia d'oro per le sue attività artistiche.

Lavora contemporaneamente, oltre che come scultore, anche come orafo (suo il portareliquie donato a Paolo VI dal clero di Roma) e, più limitatamente, medaglista.

Muore il 21 novembre 1986 nella sua abitazione di Arcevia.

Le sue opere si trovano nei seguenti musei ed edifici pubblici: Krller Mller di Otterlo, Museum of Modern Art di Buffalo, Museum of Modern Art di New York, Museum of Modern Art di Dallas, Museo Civico di Fabriano, Museo Civico di Macerata, Palazzo della Provincia di Ancona, Sede centrale della Cassa di Risparmio di Fabriano e di Cupramontana.

In omaggio alla lunga e fondamentale attività didattica gli è stato intitolato l'Istituto Statale d'Arte di Ancona oggi divenuto Liceo Artistico Mannucci di Ancona.

 

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