Progetto "Su il sipario" - Spettacolo teatrale "Sogno di una notte d’inverno"

Il Dirigente scolastico e gli studenti del laboratorio teatrale del Liceo artistico E. Mannucci di Fabriano sono lieti di invitarVi
MERCOLEDI’ 7 GIUGNO alle ore 21.00
presso il Teatro San Giovanni Bosco di Fabriano allo spettacolo teatrale “Sogno di una notte d’inverno”, regia di Francesca Innocenzi.
Lo spettacolo, che costituisce l’evento finale del progetto del P.O.N. “Su il Sipario”- Socialità, apprendimento , accoglienza, espressione e creativita', sarà messo in scena dagli alunni della compagnia ARTEREGO che hanno partecipato nel presente anno scolastico al laboratorio pomeridiano tenuto dalle prof.sse Francesca Innocenzi e Francesca Costantini.
I biglietti sono prenotabili online al seguente link: www.teatrosangiovannibosco.it/sogno-di-una-notte-d-inverno-2023/ (il biglietto cartaceo del costo di 10 euro andrà poi ritirato la sera stessa dello spettacolo dalle 18 alle 20 presso il botteghino del teatro in via D. G. Riganelli, 1 Fabriano).
Certi e grati della Vostra partecipazione, porgiamo cordiali saluti.

Il Dirigente scolastico
Prof. Luca Serafini

LocandinaSogno

SOGNO DI UNA NOTTE D’INVERNO – note di regia

Sogno di una notte d’inverno è un libero riadattamento, a cura della compagnia Arterego, di Sogno di  una notte di mezza estate di Shakespeare. 
In un luogo immaginifico e senza tempo fervono i preparativi per il matrimonio tra il duca Teseo e Ippolita, regina delle Amazzoni. Davanti al duca compaiono il nobile Egeo, sua figlia Ermia e i giovani Demetrio e Lisandro. Ermia e Lisandro si amano, ma Egeo ha promesso in sposa sua figlia a Demetrio e, per la legge della città, Ermia è tenuta ad accettare la decisione di suo padre, oppure a rassegnarsi a vivere in clausura; la ragazza dovrà comunicare la sua scelta nel giorno delle nozze di Teseo. Rimasti soli, Lisandro ed Ermia decidono di fuggire là dove le leggi della città non hanno valore. Sopraggiunge un’amica di Ermia, Elena, infelicemente innamorata di Demetrio, il quale la sdegna perché è a sua volta invaghito di Ermia. 
Nel frattempo un gruppo di artigiani-attori prepara una recita per celebrare il matrimonio a corte. Nel bosco si incontrano il re e la regina delle fate, Oberon e Titania, che sono in lite tra loro e assistono, tra un dispetto e l’altro del folletto Puck, alle fughe, alle incomprensioni, alle rappacificazioni tra gli innamorati. 
Il notturno e le sue visioni, il sovrapporsi di atmosfere che precedono il sogno o la veglia nel biancore rarefatto dell’inverno, attraversano lo spettacolo e ci proiettano in un mondo fantastico scaturito dalle ambigue immagini della mente umana. 
Una commedia divertente, che tra equivoci e creature magiche, realtà e dimensione onirica, invita a riflettere e a riconoscersi nei temi universali dell’amore, dell’amicizia, della volontà di autodeterminarsi e di scegliere coraggiosamente il proprio destino. 
  
         Prof.ssa Francesca Innocenzi


IL SENSO DEL NOSTRO TEATRO
“Se noi ombre non vi siam piaciuti, provate a immaginare d’averci visti in sogno, e che la nostravisione altro non sia che puro frutto della fantasia”...
In quest’anno scolastico, a partire dal testo di Shakespeare e dalla narrazione della storia, il gruppo di alunni partecipanti ha lavorato attorno al tema dell’amore e delle sue caratteristiche nel contesto della vita e della cultura contemporanea. Sogni, esperienze, visionarietà personali si sono mischiati a spunti teatrali, letterari, musicali, filmici. Il testo di Shakespeare è stato così reintepretato, nutrito e arricchito delle riflessioni e delle scritture dei ragazzi. 
Il laboratorio teatrale del nostro liceo, oltre ad essere un’esperienza artistica, è un’esperienza formativa, inclusiva e socializzante inserita in un progetto educativo che stimola l’immaginazione e la fantasia dei partecipanti e permette agli studenti di sperimentare la propria creatività, favorendo il dialogo e le capacità relazionali. 
Nella nostra società così schiacciata dall’individualismo, dove la socializzazione è delegata ai mezzi virtuali, svolgere un laboratorio teatrale significa coltivare relazioni autentiche, fatte di occhi che si guardano e mani che si stringono. E proprio questo è il “senso” del nostro “fare teatro”: il coinvolgimento degli elementi più deboli, dei ragazzi più timidi, o con difficoltà, ma anche di quelli più vivaci e “ribelli”, che in queste attività non convenzionali spesso riescono a ritagliarsi un ruolo importante nel gruppo-classe e a farsi apprezzare per le loro attitudini nascoste. Il teatro fa scuola. La scuola che ci piace!

        Prof.ssa Francesca Costantini